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DEBORA MANCINI e DANIELE LONGO
Nel novembre del 2009, Debora Mancini, legge ciò che riportava Il Sole 24 ore: “In Italia una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, nella sua vita è stata vittima della violenza di un uomo. Secondo i dati dell’Istat, sono 6,743 milioni le donne che hanno subito nel corso della propria vita violenza fisica e sessuale, tre milioni quelle che hanno subito aggressioni durante una relazione o dopo averla troncata. Si tratta di violenze domestiche soprattutto a danno di mogli e fidanzate: 8 donne su 10 malmenate, ustionate o minacciate con armi hanno subito le aggressioni in casa. Un milione di donne hanno subito uno stupro o un tentato stupro. A ottenere con la forza rapporti sessuali è il partner il 70% delle volte e in questo caso lo stupro è reiterato. Il 6,6% delle donne ha subito una violenza sessuale prima dei 16 anni, e più della metà di loro (il 53%) non lo ha mai confidato a nessuno. Gli autori sono degli sconosciuti una volta su quattro, nello stesso numero di casi sono parenti (soprattutto zii e padri) e conoscenti.
Per fare uscire dal silenzio questa drammatica situazione si celebra il 25 novembre, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita con la risoluzione n.54/134 dalle Nazioni Unite nel 1999 al fine di sensibilizzare governi, istituzioni e società civile. L’Onu ha scelto questo giorno per commemorare la tragica vicenda delle tre sorelle Mirabal violentate, pugnalate e strangolate il 25 novembre del 1960, per ordine del dittatore Trujillo.”
Attingendo alle opere di grandi poetesse, scrittrici e artiste, molte delle quali vittime di abusi e molestie sessuali, e di fenomeni di violenza; a documenti storici e biografici; e ad opere di grandi scrittori come ad esempio Gesualdo Bufalino con la sua versione del mito di Orfeo ed Euridice, nasce LIBERTA’ MINATA.
E’ una drammaturgia in musica, in stretta relazione con la scenografia di Alessandra Seveso.
Daniele Longo suona e canta al pianoforte, e dialoga con Debora Mancini che riporta ad alta voce i ritratti di donne, tutti trascritti su fogli di carta di forme, dimensioni e consistenza diverse, e legati ad una struttura.
La condizione della donna che subisce violenza è, per noi, il cubo bianco in scena, con le sue facce aperte, non perfettamente appoggiate a terra, e gli spigoli fissi e immobili.
Ma il nostro cubo è mobile, ha una ruota-perno girevole, che ci consente di muoverlo nello spazio alla ricerca di un punto dove appoggiarlo in perfetto equilibrio: la frase di Mohandas Karamchand Gandhi, detto Mahatma: “Per praticare la non-violenza, bisogna essere intrepidi e avere un coraggio a tutta prova.”
Durante lo spettacolo vengono letti estratti da testi di Anne Sexton, Sylvia Plath, Alda Merini, Patricia Highsmith, Artemisa Gentileschi, Ipazia, Caterina dé Medici.
Musica, arrangiamenti e sonorizzazioni di Daniele Longo, e anche brani del repertorio classico e standard jazz.
Scenografia di Alessandra Seveso
Regia audio-luci di Andrea Pozzoli
LIBERTA’ MINATA è un progetto Realtà Debora Mancini